sabato 20 dicembre 2014

Māṇḍūkya Upaniṣad

La Māṇḍūkya Upaniṣad è una Upaniṣad appartenente all'Atharvaveda. Il nome deriverebbe dal fatto di essere stata rivelata dal dio Varuṇa in forma di rana (maṇḍūka).[1]

Upaniṣad presenta una delle teorie principali della filosofia indiana, la teoria degli stati molteplici dell'essere, stati che sono sia del Brahman, l'Assoluto, che dell'essere umano, e che trovano la loro simbolizzazione nelpraṇava (o oṃkāra), ossia il mantra Oṃ.[2]
Tradizionalmente si considera facente parte della Upaniṣad anche una parte del commento (il primo capitolo) che il filosofo indiano Gauḍapāda (VIII secolo d.C.) scrisse sull'opera, la Gauḍapādakārikā, per cui questo corpo unico risulta costituito dai 12 sūtra della Māṇḍūkya Upaniṣad propriamente detta, più 29 kārikā di Gauḍapāda. L'opera è così anche nota col nome diMāṇḍūkyakārikā.[1]

I quattro stati dell'essere[modifica | modifica wikitesto]

« Om. Om è tutto questo. Di ciò [si dà ora] una chiara spiegazione: [ciò] che è il passato, il presente e il futuro è soltanto l'oṁkāra. E ciò che oltrepassa il triplice tempo è ancora la sillaba Om. »
(Māṇḍūkya Upaniṣad I-1, traduzione di Rapahel, 2010, Op. cit.)
Il divenire, con la successione temporale passato-presente-futuro, è rappresentato dalla sillaba Oṃ, ma anche ciò che trascende il divenire è ancora Oṃ. Come questo mantra sillabico possa contemporaneamente rappresentare l'esistente e l'essere, verrà spiegato nella III parte.[1] Di seguito la upaniṣad sancisce invece l'identità Brahman-ātman:
« Invero, tutto ciò è Brahman. Questo ātman è Brahman e l'ātman ha quattro piedi-quarti. »
(Māṇḍūkya Upaniṣad I-2, traduzione di Rapahel, 2010, Op. cit.)
La upaniṣad prosegue quindi spiegando che nell'individuo questo ātman si presenta concretizzandosi in quattro parti (catuṣpāt, "quattro piedi"), rappresentando nel contempo, i livelli della gnosi. Esse sono[2]:
  1. Stato di veglia (jāgarita-sthāna: in cui si ha conoscenza degli oggetti esterni)
  2. Stato di sonno con sogni (svapna ("sogno"): in cui si ha conoscenza degli oggetti interni)
  3. Stato di sonno profondo (suṣpita: in cui la conoscenza è sperimentata come beatitudine)
  4. Stato di trance[3], o quarto stato (cathurta ("quarto"), o anche turīya ("quarto" o anche "che consiste di quattro parti")[4]: conoscenza-non conoscenza)
Più che stati dell'individuo, questi sono stati, e stadi, della sua coscienza: e mentre passando dal primo all'ultimo la consapevolezza del mondo fenomenico diminuisce, l'ātman prende coscienza di sé come Assoluto.[2]

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