Organizzazione Mondiale della Sanità diritti umani
Quanto
contano e possono essere utili i valori degli adulti in materia di
sesso, relazioni, affettività? l’Organizzazione
Mondiale della Sanità
da due
sue importanti definizioni, ovvero quelle di salute
sessuale e diritti umani sessuali.
“La
salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e
sociale legato alla sessualità, non è semplicemente assenza di
malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un
approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni
sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali
piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e
violenza. Perché la salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i
diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati,
protetti e soddisfatti”.
Quali
sono, quindi, i diritti
sessuali che dovremmo contribuire a garantire a tutti e tutte?
I
diritti sessuali includono il diritto di tutte le persone, libere da
coercizione, discriminazione e violenza, a:
-
il più alto livello possibile di salute sessuale, compreso l’accesso ai servizi di cura della salute sessuale e riproduttiva;
-
cercare, ricevere e diffondere informazioni in relazione alla sessualità;
-
educazione sessuale;
-
il rispetto dell’integrità fisica;
-
la scelta del partner;
-
decidere se essere sessualmente attivi o no;
-
relazioni sessuali consensuali;
-
matrimonio consensuale;
-
decidere se e quando avere bambini;
-
perseguire una vita sessuale soddisfacente, sicura e piacevole.
L’esercizio
responsabile dei diritti umani richiede che tutti gli esseri umani
rispettino i diritti altrui.
L’obiettivo
è quello di promuovere la salute e
il benessere psicologico
e relazionale per aiutare
a vivere in modo consapevole e rispettoso di
sé e degli altri le proprie emozioni e relazioni, favorendo
l’espressione dell’affettività nelle relazioni
interpersonali.
i temi della sessualità per incoraggiare comportamenti verso il
potenziamento delle competenze relazionali ed emotive (life
skills)
quali l’autoconsapevolezza, l’empatia, la capacità di prendere
decisioni, fattori determinanti per il benessere e la salute.
Di
seguito i
7 principi su cui si fonda il modello di educazione sessuale proposto
dall’OMS:
1. L’educazione sessuale è adeguata per l’età rispetto al livello di sviluppo e alle possibilità di comprensione, è sensibile rispetto alla cultura, alla società e al genere. E’ rapportata alle realtà di vita.
2. L’educazione sessuale si basa sui diritti umani (sessuali e riproduttivi).
3. L’educazione sessuale si basa su un concetto olistico di benessere che comprende la salute.
4. L’educazione sessuale poggia saldamente sui principi di equità di genere, autodeterminazione e accettazione della diversità.
5. L’educazione sessuale inizia alla nascita.
6. L’educazione sessuale deve essere intesa come un contributo verso una società giusta e solidale, attraverso l’empowerment delle persone e delle comunità locali.
7. E’ basata su informazioni scientificamente accurate.
1. L’educazione sessuale è adeguata per l’età rispetto al livello di sviluppo e alle possibilità di comprensione, è sensibile rispetto alla cultura, alla società e al genere. E’ rapportata alle realtà di vita.
2. L’educazione sessuale si basa sui diritti umani (sessuali e riproduttivi).
3. L’educazione sessuale si basa su un concetto olistico di benessere che comprende la salute.
4. L’educazione sessuale poggia saldamente sui principi di equità di genere, autodeterminazione e accettazione della diversità.
5. L’educazione sessuale inizia alla nascita.
6. L’educazione sessuale deve essere intesa come un contributo verso una società giusta e solidale, attraverso l’empowerment delle persone e delle comunità locali.
7. E’ basata su informazioni scientificamente accurate.
Gli
obiettivi:
1. Contribuire a un clima sociale di tolleranza, apertura e rispetto verso la sessualità e verso stili di vita, atteggiamenti e valori differenti.
2. Rispettare la diversità sessuale e le differenze di genere, essere consapevoli dell’identità sessuale e dei ruoli di genere.
3. Mettere in grado le persone, attraverso un processo di empowerment, di fare scelte informate e consapevoli e di agire in modo responsabile verso se stessi e il proprio partner.
4. Avere consapevolezza e conoscenza del corpo umano, del suo sviluppo e delle sue funzioni, in particolare per quanto attiene la sessualità.
5. Essere in grado di svilupparsi e maturare come essere sessuale, vale a dire imparare a esprimere sentimenti e bisogni, vivere piacevolmente la sessualità, sviluppare i propri ruoli di genere e la propria identità sessuale.
6. Acquisire informazioni adeguate sugli aspetti fisici, cognitivi, sociali, affettivi e culturali della sessualità, della contraccezione, della profilassi delle infezioni sessualmente trasmesse (IST) e dell’HIV, della violenza sessuale.
7. Avere le competenze necessarie per gestire tutti gli aspetti della sessualità e delle relazioni.
8. Acquisire informazioni sull’esistenza e le modalità di accesso ai servizi di consulenza e ai servizi sanitari, particolarmente in caso di problemi e domande relativi alla sessualità.
9. Riflettere sulla sessualità e sulle diverse norme e valori con riguardo ai diritti umani al fine di maturare la propria opinione in maniera critica.
10. Essere in grado di instaurare relazioni (sessuali) paritarie in cui vi siano comprensione reciproca e rispetto per i bisogni e i confini reciproci. Ciò contribuisce alla prevenzione dell’abuso e della violenza sessuale.
11. Essere in grado di comunicare rispetto a sessualità, emozioni e relazioni, avendo a disposizione il linguaggio adatto.
1. Contribuire a un clima sociale di tolleranza, apertura e rispetto verso la sessualità e verso stili di vita, atteggiamenti e valori differenti.
2. Rispettare la diversità sessuale e le differenze di genere, essere consapevoli dell’identità sessuale e dei ruoli di genere.
3. Mettere in grado le persone, attraverso un processo di empowerment, di fare scelte informate e consapevoli e di agire in modo responsabile verso se stessi e il proprio partner.
4. Avere consapevolezza e conoscenza del corpo umano, del suo sviluppo e delle sue funzioni, in particolare per quanto attiene la sessualità.
5. Essere in grado di svilupparsi e maturare come essere sessuale, vale a dire imparare a esprimere sentimenti e bisogni, vivere piacevolmente la sessualità, sviluppare i propri ruoli di genere e la propria identità sessuale.
6. Acquisire informazioni adeguate sugli aspetti fisici, cognitivi, sociali, affettivi e culturali della sessualità, della contraccezione, della profilassi delle infezioni sessualmente trasmesse (IST) e dell’HIV, della violenza sessuale.
7. Avere le competenze necessarie per gestire tutti gli aspetti della sessualità e delle relazioni.
8. Acquisire informazioni sull’esistenza e le modalità di accesso ai servizi di consulenza e ai servizi sanitari, particolarmente in caso di problemi e domande relativi alla sessualità.
9. Riflettere sulla sessualità e sulle diverse norme e valori con riguardo ai diritti umani al fine di maturare la propria opinione in maniera critica.
10. Essere in grado di instaurare relazioni (sessuali) paritarie in cui vi siano comprensione reciproca e rispetto per i bisogni e i confini reciproci. Ciò contribuisce alla prevenzione dell’abuso e della violenza sessuale.
11. Essere in grado di comunicare rispetto a sessualità, emozioni e relazioni, avendo a disposizione il linguaggio adatto.
Sessualità
e
terza età
di
R. Rossi*, E. Dalia*
R. Rossi*, E. Dalia*
*Università
degli Studi "La Sapienza" di Roma
**Istituto di Sessuologia Clinica di Roma
**Istituto di Sessuologia Clinica di Roma
Conclusioni
La
funzione sessuale nella terza età può liberarsi da esigenze
biologiche pressanti e può acquisire il ruolo di un vero e proprio
lusso funzionale che l'individuo potrà permettersi a seconda della
sua disposizione psicologica. La persona infatti può svalorizzare il
proprio corpo, considerandolo non meritevole di un interessamento
affettivo, oppure può viverlo come qualcosa che ha trasformato ed
adattato durante gli anni per farne veramente una parte di sé
(Cesa-Bianchi, Vecchi, 1998).Rifelli (1998) sostiene che gli anziani
avranno molte difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti che
caratterizzano la terza età se ci si ostina a voler collocarli nella
dimensione adulta, considerandoli dotati di salute sessuale solo se
mantengono un'attività sessuale immutata rispetto agli anni
precedenti. Secondo l'autore esiste una caratteristica specifica
della terza età, l'interiorizzazione, cioè spostare l'attenzione
dal mondo esterno a quello interno, che può aiutarli ad elaborare
positivamente l'età che avanza, in quanto li fa essere meno
condizionati dai ruoli, dalle aspettattive e dalle interazioni
sociali.
Da
un punto di vista affettivo gli anziani manifestano un maggior
bisogno di contatto e tenerezza. Nel rapporto di coppia, a meno che
non vi siano antiche conflittualità, sono più disponibili e
tolleranti. L'identità sessuale, si fa più flessibile e consente
alle componenti di mascolinità e femminilità che la strutturano
un'espressione non condizionata dalla rigidità imposta dai ruoli
sociali. Le naturali variazioni nella fisiologia sessuale, non
rappresentano un declino, ma forniscono la possibilità di rapporti
più pacati e prolungati che associandosi alle caratteristiche
cognitivo-affettive, si traducono in una intimità dove
all'efficienza si sostituisce la dolcezza.
La
possibilità del coito vaginale o il raggiungimento dell'orgasmo, la
frequenza e l'intensità del rapporto hanno un'importanza relativa
rispetto al bisogno di vicinanza, alla necessità di sentirsi
desiderati e apprezzati, ai valori relazionali che lo scambio
sessuale comporta. Tutte queste caratteristiche consentono di non
rassegnarsi passivamente all'età che avanza, ma affrontarla ed
elaborarla, per utilizzare al meglio le capacità disponibili e le
ricchezze esperenziali accumulate negli anni, scegliendo l'impegno di
un vivere ancora attivo o il disimpegno di un vivere contemplativo.
Quindi i risultati attualmente raggiunti dalla ricerca scientifica
sono incoraggianti e in futuro sarà possibile migliorare la qualità
della vita degli anziani operando a livello psicologico, medico e
sociale sia nella prevenzione che nell'intervento riabilitativo.